Scienziati in tonaca by Francesco Agnoli & Andrea Bartelloni

Scienziati in tonaca by Francesco Agnoli & Andrea Bartelloni

autore:Francesco Agnoli & Andrea Bartelloni [Agnoli, Francesco & Bartelloni, Andrea]
La lingua: ita
Format: epub
editore: La Fontana di Siloe
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


1 Notizie biografiche e letterarie, in continuazione della biblioteca modonese del cavalier abate Girolamo Tiraboschi, Tipografia Torreggiani & Co., Reggio Emilia 1833-1837, tomo III. Tutte le informazioni presenti nel testo e non altrimenti attribuite sono tratte da questa pubblicazione.

2 Giovanni Battista Venturi, Storia di Scandiano, Forni editore, Modena 1822, p. 185.

3 Ivi, p. 199.

4 Giovanni Battista Venturi, Commentari sopra la storia e le teorie dell’ottica, Fratelli Masi e Compagno, Bologna 1814.

5 Venturi, Storia di Scandiano cit.

6 Walter G. Kent, An Appreciation of Two Great Workers in Hidraulics. Giovan Battista Venturi e Clemens Herschel, Blades, East & Blades, London 1912.

7 Il nome di Venturi si trova associato a molti modelli di pistole ad aria compressa che sfruttano, nei loro ugelli, l’effetto descritto dal sacerdote emiliano.

8 Singolare il fatto che nella storia del volo, accanto al nome del sacerdote Venturi, vadano ricordati molti altri ecclesiastici. Si legga sull’aerostatica anche quanto scrive Marco Majrani, in Aerostati. Veloci come il vento, leggeri più dell’aria, Edizioni dell’Ambrosino, Milano 1999: «All’inizio del 1200, Albertus Magnus, detto anche Alberto da Colonia, teologo e filosofo tedesco (1193-1280), che compì i suoi studi a Padova, dove nel 1223 divenne domenicano, nel suo De mirabilibus naturae suggerì un metodo per far volare un involucro di papiro riempito con zolfo, carbone e sale. Alberto Magno fu santificato nel 1931 da papa Pio XI. Ruggero Bacone, frate, scienziato e filosofo inglese (1214-1294) ipotizzò un grande globo di rame “estremamente fine” che potrebbe essere riempito con “etere atmosferico” o “fuoco liquido”, che avrebbe potuto volare nell’aria “come un vascello sull’acqua”. Riprendendo gli stessi concetti, nel 1300, il monaco Alberto di Sassonia (1316-1390), detto anche Alberto di Helmstedt, e da non confondere con Albertus Magnus, come studioso della gravitazione e di altri fenomeni fisici, mise a confronto la leggerezza del cosiddetto “fuoco” o “etere superatmosferico” rispetto a quella dell’aria, e la leggerezza dell’aria rispetto a quella dell’acqua, per dedurne che, riempiendo di tal fuoco una nave, questa avrebbe potuto galleggiare sulla superficie di separazione tra fuoco e aria, così come un’ordinaria nave, ripiena d’aria, galleggia sull’acqua… il vero precursore teorico dei principi dell’aerostatica si può considerare un italiano, il gesuita bresciano Francesco Lana (1631-1687), che nel 1670, nel suo libro Prodromo ovvero saggio di alcune inventioni nuove promesso all’Arte Maestra descrive una nave che vola sostenuta da quattro sfere di cuoio o di rame nelle quali sia stato fatto il vuoto. Dice Lana che, grazie a questo velivolo, gli uomini “potranno servirsi delle vele e dei remi a loro piacere per andare velocissimamente in ogni luogo fino sopra alle montagne più alte”. Il gesuita misurò ingegnosamente il peso dell’aria, valutandolo 1/640 del peso dell’acqua, valore molto vicino a quello reale (1/733). Lana forse elaborò le idee di Ruggero Bacone e Albertus Magnus anche alla luce del risultato di un famoso esperimento realizzato nel 1650 dal fisico tedesco Otto von Guericke (1602-1686), inventore della pompa atmosferica…». Sembra infine che il primo aerostato di cui si ha notizia, precedente al volo dei fratelli Montgolfier, sia opera



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